Venerdì 30 maggio
dalle 16 alle 20
Sabato 31 maggio
dalle 11 alle 14
e dalle 15 alle 17
Domenica 1 giugno
dalle 16 alle 19
STUDIO TEORICO E PRATICO DELLA COMUNICAZIONE TEATRALE
ovvero Il palcoscenico come mezzo per conoscere e mostrare sé stessi
a Spazio Lilla
con
Maurizio Marchetti
Partecipanti:
minimo 10 massimo 15
quota di partecipazione:
€ 120 - Soci ARB € 100
Necessario Prenotare CLICCA QUI
Per Info tel. 335 78 41 234
STUDIO TEORICO E PRATICO DELLA COMUNICAZIONE TEATRALE
OVVERO
IL PALCOSCENICO COME MEZZO PER CONOSCERE E MOSTRARE SÉ STESSI
- Certamente non siamo noi ad avere la presunzione di saper spiegare cosa sia il Teatro.
- Il Teatro: la più sublime forma di comunicazione che sia stata ideata dall’uomo o meglio che sia stata espressa dagli esseri umani.
- Il Teatro: L’arte antropologica per definizione che assurge a filosofia della vita.
Il teatro affina le capacità analitiche e deduttive di ogni individuo che vi si avvicini con il rispetto che merita, facendo sì che egli si sforzi di comprendere i movimenti dell’animo umano e, illudendosi di comprenderli, possa provare a rifare ciò che si è compreso, in sintesi: dalla vita attraverso il teatro si ritorna alla vita.
E’ come un tarlo che ti divora cercando disperatamente di trovare una Verità nella vita che si vive, Verità che probabilmente non esiste ma che il teatro rende possibile.
⁃ Il teatro maschera la vita truccandola da verità.
⁃ Quali sono i due mezzi essenziali per poter comunicare tra gli uomini: la parola ed il gesto, il suono ed il corpo.
Riassumendo:
- affinare le proprie capacità analitiche e deduttive, in modo da poter capire e poter rifare.
- Attraverso lo studio del personaggio, migliorare la propria capacità di accettazione dell’altrui pensiero e quindi elasticizzare la propria capacità critica in modo da accettare qualunque sfaccettatura, seppure sgradevole, del pensiero da interpretare.
- La parola “interpretazione” a questo punto assume diversi significati: interpretazione come traduzione di un pensiero altrui in modo da renderlo comprensibile alle altre persone o anche rappresentazione di una personalità diversa dalla propria.
- Avere la capacità di esprimersi verbalmente controllando le proprie espressioni linguistiche e vocali.
- Avere la capacità di controllo del proprio corpo e quindi della propria gestualità.
Intendendo con il termine “attore“ colui che agisce su un palcoscenico, costui deve essere un esempio di concentrazione, di autocontrollo, quindi di consapevolezza.
Da queste brevi considerazioni si deduce altresì che lo sforzo di analisi, deduzione e comprensione da parte dell’attore si estende oltre al singolo individuo (personaggio) anche alla società in cui vive, motivo per cui il Teatro, in quanto confronto critico con il sistema, non sarà mai accettato a pieno da uno Stato non democratico.
Le tre fasi dello stage:
- L’autopresentazione e la rappresentazione (improvvisazione) di sé stessi, anche con, facoltativamente, la recitazione di un brano di prosa, di poesia, di musica o danzato.
- Il confronto con gli altri: memoria ed interazione.
- Lo studio di un brano poetico da interpretare.
